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Siamo a Vaglio Basilicata (Potenza), sull’Appennino Lucano, a mille metri di quota: una di quelle zone definite difficili perché appartengono a quell’ entroterra del Sud da dove i giovani scappano, eppure questi monti hanno visto passare civiltà importanti che hanno lasciato un segno che la modernità non riesce a cancellare. Oggi questo antico borgo medioevale ha conservato l’ impronta di paese rurale e alcune giovani aziende stanno creando una nuova economia attingendo proprio dalle tradizioni agricole come il recupero dell’ antico suino Nero Lucano che ha trovato un nuovo impulso negli ultimi anni grazie alle politiche di salvaguardia della biodiversità, che  incentivano i territori al recupero di antiche colture e allevamenti.

Fra queste c’ è Brigante Lucano, una realtà giovane che già nel nome dichiara il forte legame con il territorio. L’ azienda nasce dai fratelli Giuseppe e Antonio Avigliano che insieme al papà Faustino hanno deciso di investire sul proprio territorio non senza sacrifici: Antonio ha rinunciato al suo lavoro di restaurant manager in giro per l’ Italia, mentre Giuseppe divide la sua vita fra la Basilicata e l’ Australia, dove lavora nelle miniere a cielo aperto per mettere da parte i soldi per affrontare tutte le spese che riguardano l’ azienda.

“Nel 2008 la crisi economica ha messo in difficoltà l’ impresa creata da mio nonno e sono iniziati anni particolari così decisi di partire per l’ Australia per cambiare aria. Inizialmente dovevo rimanervi solo per un anno ma poi ho iniziato la lavorare, ho conosciuto la mia compagna e sono rimasto, anche se il desiderio di tornare in Italia è stato sempre vivo ma mancava un progetto lavorativo serio. Insieme a mio fratello Antonio abbiamo deciso di investire sui terreni di famiglia: si tratta di terreni aspri e argillosi, non sono adatti a tutte le colture, così abbiamo deciso di dare valore al territorio recuperando l’ allevamento di un’ antica razza che rischiava di estinguersi: il maialino Nero Lucano. Ci siamo sempre occupati di allevare alcuni capi di questa razza per il consumo familiare e ne conoscevamo la qualità delle carni e i buoni salumi che possono essere ricavati: scegliere di investire in questo settore ci è sembrato “naturale” e nel 2015 è nata la nostra azienda, Brigante Lucano, che oggi conta 150 capi di bestiame. Abbiamo realizzato la prima produzione nel 2017 e oggi la nostra linea comprende vari prodotti: salame, capocollo, diversi tipi di soppressata, capocollo all’ Aglianico, Culatello, Prosciutto, Lucanica dolce o piccante, il nostro filetto lardellato con erbe spontanee lucane -che è uno dei nostri fiori all’ occhiello- e poi il Pezzente Lucano, una salsiccia più grassa fatta con le parti meno nobili come lingua, rene, cuore, fegato, polmone e aglio”.

Sostenere Giuseppe vuol dire supportare il progetto di 2 fratelli che hanno deciso di cambiare vita investendo sulla propria terra di origine recuperando un’antica tradizione agricola che rischiava di estinguersi come il suino Nero Lucano.

Storia

Siamo a Vaglio Basilicata (Potenza), sull’Appennino Lucano, a mille metri di quota: una di quelle zone definite difficili perché appartengono a quell’ entroterra del Sud da dove i giovani scappano, eppure questi monti hanno visto passare civiltà importanti che hanno lasciato un segno che la modernità non riesce a cancellare. Oggi questo antico borgo medioevale ha conservato l’ impronta di paese rurale e alcune giovani aziende stanno creando una nuova economia attingendo proprio dalle tradizioni agricole come il recupero dell’ antico suino Nero Lucano che ha trovato un nuovo impulso negli ultimi anni grazie alle politiche di salvaguardia della biodiversità, che  incentivano i territori al recupero di antiche colture e allevamenti.

Fra queste c’ è Brigante Lucano, una realtà giovane che già nel nome dichiara il forte legame con il territorio. L’ azienda nasce dai fratelli Giuseppe e Antonio Avigliano che insieme al papà Faustino hanno deciso di investire sul proprio territorio non senza sacrifici: Antonio ha rinunciato al suo lavoro di restaurant manager in giro per l’ Italia, mentre Giuseppe divide la sua vita fra la Basilicata e l’ Australia, dove lavora nelle miniere a cielo aperto per mettere da parte i soldi per affrontare tutte le spese che riguardano l’ azienda.

“Nel 2008 la crisi economica ha messo in difficoltà l’ impresa creata da mio nonno e sono iniziati anni particolari così decisi di partire per l’ Australia per cambiare aria. Inizialmente dovevo rimanervi solo per un anno ma poi ho iniziato la lavorare, ho conosciuto la mia compagna e sono rimasto, anche se il desiderio di tornare in Italia è stato sempre vivo ma mancava un progetto lavorativo serio. Insieme a mio fratello Antonio abbiamo deciso di investire sui terreni di famiglia: si tratta di terreni aspri e argillosi, non sono adatti a tutte le colture, così abbiamo deciso di dare valore al territorio recuperando l’ allevamento di un’ antica razza che rischiava di estinguersi: il maialino Nero Lucano. Ci siamo sempre occupati di allevare alcuni capi di questa razza per il consumo familiare e ne conoscevamo la qualità delle carni e i buoni salumi che possono essere ricavati: scegliere di investire in questo settore ci è sembrato “naturale” e nel 2015 è nata la nostra azienda, Brigante Lucano, che oggi conta 150 capi di bestiame. Abbiamo realizzato la prima produzione nel 2017 e oggi la nostra linea comprende vari prodotti: salame, capocollo, diversi tipi di soppressata, capocollo all’ Aglianico, Culatello, Prosciutto, Lucanica dolce o piccante, il nostro filetto lardellato con erbe spontanee lucane -che è uno dei nostri fiori all’ occhiello- e poi il Pezzente Lucano, una salsiccia più grassa fatta con le parti meno nobili come lingua, rene, cuore, fegato, polmone e aglio”.

Sostenere Giuseppe vuol dire supportare il progetto di 2 fratelli che hanno deciso di cambiare vita investendo sulla propria terra di origine recuperando un’antica tradizione agricola che rischiava di estinguersi come il suino Nero Lucano.

Identikit

Nome: Brigante Lucano

Località: Vaglio Basilicata (PZ)

Progetto: recuperare l’antica tradizione agricola del suino Nero Lucano che rischia di estinguersi

 

Status progetto

Numero accumulati

0

0

0

Status progetto
Progetto Recuperare l’antica tradizione agricola del suino Nero Lucano che rischia di estinguersi
Data inizio 31 Dicembre 2023
Data fine 30 Dicembre 2024
Tempo rimanente
Stato Progetto IN PROGRESS
Legenda progresso 0-30 Semini

30-45 Semini

45+ Semini

Numero adozioni0
Progresso
Data inizio31 Dicembre 2023
Data fine30 Dicembre 2024
Tempo rimanente

Brigante Lucano

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