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La Cantina TerraQuilia nasce dalla passione di Romano Mattioli per il recupero delle antiche radici: di una tradizione e di una terra – comune di Guiglia (MO) – in cui il vino era l’espressione di una filosofia produttiva e di un contesto rurale. A circa 490 metri sul livello del mare, le vigne e la cantina sono curate secondo tradizione, rispettando i cicli e i ritmi delle stagioni.
“Quando abbiamo deciso di acquistare i terreni, racconta Pietro Vezzani, gli anziani del paese ci dicevano che non era un posto adatto per fare del vino fatto bene: l’uva faticava a maturare, il terreno non era abbastanza fertile. Avevano ragione! Se si pensa al vino frizzante, al Lambrusco in particolare, questo è essenzialmente percepito come un vino giovane, facile, morbido. Il nostro vino invece è differente: non è addomesticato e affinché possa esprimere tutta la sua complessità ha bisogno di attesa e pazienza. Anche noi lo abbiamo capito dopo tempo, assaggiando le bottiglie dimenticate in cantina due anni prima.
Il metodo ancestrale tradizionale è quello che abbiamo deciso di adottare: il vino termina la fermentazione spontaneamente in bottiglia senza bisogno di aggiunta di zuccheri o di lieviti e produce la tipica bollicina del frizzante”. Un metodo semplice e completamente naturale che implica una cura e un’attenzione delle materie prime fondamentali e conduce automaticamente a percorrere una strada attenta e rispettosa della natura in cui si opera.
Adottare Romano significa sostenere una viticoltura che ha deciso di recuperare un territorio abbandonato e un arte di fare il vino come le persone lo facevano in casa.
Storia
La Cantina TerraQuilia nasce dalla passione di Romano Mattioli per il recupero delle antiche radici: di una tradizione e di una terra – comune di Guiglia (MO) – in cui il vino era l’espressione di una filosofia produttiva e di un contesto rurale. A circa 490 metri sul livello del mare, le vigne e la cantina sono curate secondo tradizione, rispettando i cicli e i ritmi delle stagioni.
“Quando abbiamo deciso di acquistare i terreni, racconta Pietro Vezzani, gli anziani del paese ci dicevano che non era un posto adatto per fare del vino fatto bene: l’uva faticava a maturare, il terreno non era abbastanza fertile. Avevano ragione! Se si pensa al vino frizzante, al Lambrusco in particolare, questo è essenzialmente percepito come un vino giovane, facile, morbido. Il nostro vino invece è differente: non è addomesticato e affinché possa esprimere tutta la sua complessità ha bisogno di attesa e pazienza. Anche noi lo abbiamo capito dopo tempo, assaggiando le bottiglie dimenticate in cantina due anni prima.
Il metodo ancestrale tradizionale è quello che abbiamo deciso di adottare: il vino termina la fermentazione spontaneamente in bottiglia senza bisogno di aggiunta di zuccheri o di lieviti e produce la tipica bollicina del frizzante”. Un metodo semplice e completamente naturale che implica una cura e un’attenzione delle materie prime fondamentali e conduce automaticamente a percorrere una strada attenta e rispettosa della natura in cui si opera.
Adottare Romano significa sostenere una viticoltura che ha deciso di recuperare un territorio abbandonato e un arte di fare il vino come le persone lo facevano in casa.
Identikit
Nome: Romano
Località: Guiglia (MO)
Progetto: Salvaguardare il territorio attraverso il recupero di antichi vitigni locali. Dopo il recupero di un vecchio vigneto, inaspettato clone di Verdicchio e oggi di nuovo in produzione, TerraQuilia ha adesso scoperto un altro piccolo e antico vigneto nel comune di Zocca, a 758 m s.l.m., all’inizio dell’Appennino Modenese. Le viti di oltre 50 anni, in cui sono stati già individuati Pignoletto, Trebbiano e forse Pinot bianco, oggi versano in uno stato di completo abbandono. Una nuova sfida ad un’altitudine non ancora raggiunta dalla viticoltura di montagna della cantina modenese che con un lavoro rigenerativo lento e attento, prenderà il via dalla prossima primavera.
Status progetto
Numero accumulati |
36 0 0 |
Status progetto | |
Progetto | Recupero di un antico vigneto nel comune di Zocca, a 758 m s.l.m., all’inizio dell’Appennino Modenese. Una nuova sfida ad un’altitudine non ancora raggiunta dalla viticoltura di montagna della cantina modenese che con un lavoro rigenerativo lento e attento, prenderà il via dalla prossima primavera. |
Data inizio | 12 Luglio 2023 |
Data fine | 11 Luglio 2024 |
Tempo rimanente | |
Stato Progetto | IN PROGRESS |
Legenda progresso | 0-30 Semini
30-45 Semini 45+ Semini |
Numero adozioni | 0 |
Progresso | |
Data inizio | 12 Luglio 2023 |
Data fine | 11 Luglio 2024 |
Tempo rimanente |