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In viaggio con Coltivatori di Emozioni: Velasca alla scoperta dell’oro rosso di Navelli

In viaggio con Coltivatori di Emozioni: Velasca alla scoperta dell’oro rosso di Navelli

Coltivatori di Emozioni regala la magia di esperienze uniche. Nel borgo di Navelli, fa tappa Velasca, l’azienda produttrice di scarpe artigianali, leader di mercato, che ha lanciato sulla propria pagina Instagram una sensazionale campagna di comunicazione che racconta le eccellenze italiane. Seguiteci nel nostro racconto.

Anche quando il tempo promette pioggia si sente dire che “a Navelli non piove mai”. Sono fieri del loro piccolo borgo gli abitanti di Civitaretenga, unica frazione di Navelli, in Abruzzo, che ha accolto Coltivatori di Emozioni e il team di Velasca per un viaggio emozionale alla scoperta dello zafferano.
La raccolta, la pulitura degli stimmi, l’essiccazione ogni anno, durante il periodo autunnale, richiama la curiosità di tanti visitatori italiani e stranieri, affascinati dalla preziosa spezia e dalla bellezza di questo antico rito di comunità.

A Navelli, una Cooperativa per lo zafferano sostenuta da Coltivatori di Emozioni

Velasca ha scelto di condividere con Coltivatori di Emozioni una tappa di un tour lanciato per promuovere e raccontare con immagini e video le eccellenze più o meno note dell’artigianato e dell’agroalimentare nazionale. Questa famosa azienda del Made In Italy, produttrice di scarpe artigianali apprezzate in tutto il mondo, ha adottato lo zafferano della Cooperativa Altopiano di Navelli.
Coltivatori di Emozioni, la prima social-farming italiana, attraverso le “adozioni” consente di supportare le aziende agricole e i piccoli borghi italiani che restano in vita grazie alla resilienza dei propri abitanti e, spesso, delle piccole realtà imprenditoriali che decidono di continuare ad investire anche senza grandi prospettive. “Adottare” le eccellenze dei singoli territori consente, inoltre, di conservare le identità locali scritte a chiare lettere dalle tradizioni agroalimentari.

Inizia il viaggio nella terra d’oro

Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP e insostituibile “Virgilio” e sempre pronto ad accogliere gli ospiti che arrivano in questo borgo. Un breve soggiorno nell’ostello nell’ex convento quattrocentesco di S. Antonio da Padova, un’oasi di pace affacciata sull’altopiano di Navelli, rende ancora più suggestiva l’esperienza a Navelli.
La giornata inizia alle 8.00: tutti pronti per trasferirsi nei campi e iniziare la fase di raccolta. Il presidente della Cooperativa Altopiano di Navelli, Valentino Di Marzio è lì “sul campo” per raccontare, in prima persona, la raccolta dello zafferano.
Ogni mattina durante tutto il periodo della raccolta, i campi di zafferano si popolano di schiene piegate, di ginocchia inumidite e goliardiche imprecazioni verso il monaco domenicano Santucci, a cui si deve l’arrivo dello zafferano dalla Spagna. La leggenda vuole che sia stato proprio lui a riportare a Navelli tre bulbi del fiore nel XII secolo. Da allora L’Aquila è diventata il centro di un florido commercio sia in Italia che all’estero. 
Lo zafferano è una faccenda di famiglia, è un rito di cooperazione quotidiano che vede riunirsi parenti e amici. Dopo la meticolosa raccolta dei fiori è la volta della sfioratura: la separazione degli stimmi dagli stami e dal fiore.
Un lavoro paziente a cui tutti partecipano: sono otto le famiglie di Civitaretenga che coltivano la spezia; una decina a Navelli. La Cooperativa raggruppa tredici comuni dell’aquilano. “In tutto siamo ottantasei soci e tra questi, circa venti sono i produttori più anziani che pur non coltivando più non lascerebbero mai la nostra istituzione” sottolinea il presidente della Cooperativa, Di Marzio.

La Cooperativa Altopiano di Navelli

Dalla sua fondazione nel 1971 ad opera di Silvio Salvatore Sarra, la Cooperativa Altopiano di Navelli si occupa del confezionamento del prodotto in fili e in polvere e della sua commercializzazione.
Quattro anni fa, insieme al Consorzio di Tutela, è stata istituita la Banca dello Zafferano: un concorso per contrastare il calo di produzione e incentivare nuovi produttori di Zafferano dell’Aquila DOP.
Ogni anno in base a dei requisiti specifici, un quantitativo iniziale di bulbi di Crocus Sativus L. vengono offerti, come prestito d’onore, a dieci giovani che vogliono avviare per la prima volta un nuovo impianto. Quest’anno, purtroppo, sono arrivate solo 7 domande. La raccolta è la parte più dura del lavoro, è facile scoraggiarsi. Ma a Navelli, il Consorzio e la Cooperativa non si scoraggiano: “noi siamo qui e crediamo nel nostro territorio” ama ripetere il presidente Valentino Di Marzio. Le sue parole rimarcano la forza di questa popolazione e il pensiero non può non andare al terremoto del 2009 il cui ricordo è ancora presente camminando tra i borghi di Navelli e Civitaretenga.

La magia prende forma

A Navelli, presso la sede della Cooperativa inizia l’esperienza della tavola con Dina, nipote del fondatore Salvatore Sarra. Un ricco menù sulle note dello zafferano consegna un risotto saporito nella sua genuina colorazione. Per secondo, si può gustare della salsiccia – rigorosamente nostrana – e patate al forno profumate allo zafferano. D’obbligo chiudere il pasto con una delicatissima coppetta di ricotta amalgamata con zafferano e qualche goccia di liquore d’oro rosso.
Connubi perfetti che esaltano ogni singolo sapore e che trasformano il cibo semplice in piatti gourmet grazie al tocco magico dello zafferano.
Il grande camino nella sala riporta a storie e immagini di altri tempi. Dina è lì che prepara con cura la brace e stende gli stimmi freschi sul setaccio della farina. Il tempo per essiccare lo zafferano è breve, un quarto d’ora circa, ma bisogna fare attenzione, un attimo di distrazione potrebbe bruciare irrimediabilmente tutto il lavoro e il guadagno di una giornata. In quel breve lasso di tempo, mentre gli stimmi di zafferano hanno raggiungono la colorazione rosso-aranciata che li caratterizza, l’aroma inizia a diffondersi. E inizia la vera magia…

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