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Ti presento: | Fabio Azienda Agricola Guerci

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Ti presento: Fabio | Azienda Agricola Guerci

A mille metri oltre il livello del mare, immerso nella Valle Falacrina, sorge il piccolo comune montano di Cittareale l’antica città, in provincia di Rieti, qui ha origine l’azienda agricola biologica Guerci, una storia lunga diverse generazioni. Di padre in figlio, risalendo lungo l’albero genealogico, è possibile rintracciarne almeno quattro, ma la ricerca va approfondita. Dal 2001 Fabio Guerci è subentrato al padre e insieme a sua moglie Maya, gestiscono l’azienda dedita all’allevamento di bovini da carne, pecore e maiali. 100 ettari di pascolo e bosco, sotto il Monte Pozzoni a 1500 metri circa, dove gli animali pascolano in completa libertà. 

“Da quando Fabio è subentrato nell’attività – racconta Maya – sono stati fatti tanti altri passi in avanti, a partire dal numero degli animali. Oggi l’allevamento conta circa 160 bovini, quasi 500 ovini e maiali. I nostri bovini vivono allo stato semibrado, tornano in stalla solo durante i mesi invernali più freddi e nel periodo del parto. La loro casa è l’intera montagna, sono i pascoli a nutrirli mentre noi ci occupiamo del loro foraggio soprattutto durante il periodo invernale. Gli ovini invece sono in libertà durante il giorno ma la sera ritornano sempre in stalla: una delle due razze del nostro allevamento partorisce agnelli senza pelo e non possiamo permetterci di lasciarli fuori.”

L’azienda agricola Guerci produce carne bovina e ovina ma anche, guanciale di maiale brado di Amatrice, il salume di cinghiale stagionato (una produzione limitata), formaggi di pecora freschi e stagionati – il pecorino in varie stagionature – e la delicata giuncata, presidio Slow Food. L’ingegnosa Maya ha iniziato anche una piccola coltivazione di pomodori: “avevamo il guanciale e il pecorino, mancava solo il pomodoro per proporre il kit dell’amatriciana!” 

Fabio e Maya hanno dovuto rimboccarsi le maniche e non perdere la speranza. Gli anni 2016 e 2017 non sono stati clementi con loro e con i territori del Centro Italia, colpiti dai terremoti di Amatrice-Norcia-Visso. “Ad un certo punto abbiamo anche pensato di vendere tutto. Il terremoto del 2017 ha reso inagibili la nostra casa e la stalla (ad oggi vivono ancora in strutture provvisorie). I turisti, i proprietari delle seconde case, i clienti abituali di Roma non venivano più; le loro case erano inagibili, la paura era tanta. Intanto i nostri prodotti erano rimasti chiusi in cantina. Noi, come gran parte delle aziende agricole dei paesini meno turistici tra Abruzzo e Lazio, siamo stati tagliati fuori. Ci stavamo arrendendo. Poi siamo stati contattati da alcuni GAS (gruppo di acquisto solidale) provenienti da Milano, Torino, Varese, Ivrea, Pesaro. Sono stati la nostra salvezza, abbiamo trovato un nuovo canale di vendita e lo stimolo per migliorare e proporre un’offerta più variegata.” 

Nel frattempo Fabio insieme alla sua azienda ha aderito ad un Gruppo di produttori solidali che riunisce alcune aziende agroalimentari del “cratere” sismico tra Abruzzo e Lazio, con l’obiettivo di far rivivere i territori promuovendo le tipicità locali. “Grazie alla rete oggi partecipiamo ai mercati in giro per l’Italia come rete GPS, insieme ma ciascuno con le sue tipicità. La rete è un supporto e un grande vantaggio.”

Nel 2018 e 2019 in estate hanno accolto oltre 100 ragazzi presso le strutture di diverse aziende che fanno parte della rete. Sostenendo una spesa minima per alloggio e il cibo svolgevano dei lavori facendo quello che facevamo noi in azienda.

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