Vendemmia 2022: quali gli effetti di siccità e caro bollette
L’estate che si è appena conclusa ha fatto registrare anomalie climatiche con temperature medie, superiori di ben 3 gradi rispetto alle ultime stagioni estive. La criticità maggiore è stata, dunque, la siccità. Nonostante tutto la vendemmia 2022 sarà una vendemmia di qualità.
E se la qualità delle uve è sorprendente, la quantità, secondo gli gli addetti ai lavori, rispetterà il trend in crescita degli ultimi anni.
Secondo Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini, la siccità e il caldo record di quest’anno non hanno, dunque, compromesso la produzione. Oltre alle piogge di fine agosto, significativo risulta essere stato il lavoro di ricerca dei produttori che hanno ottenuto viti sempre più resistenti alle avversità metereologiche.
La produzione 2022 secondo quanto comunicato dal Mipaf dovrebbe, difatti, attestarsi intorno ai 50, 27 milioni ettolitri litri di vino facendo registrare un + 3% rispetto all’ultimo quinquennio 2017-2022.
Una previsione che fa conquistare all’Italia un podio mondiale in termini di quantità prodotte mentre al secondo posto si piazza la Francia che rispetto allo scorso anno vede aumentare la produzione del 16% sfiorando i 44 milioni di ettolitri e al terzo la Spagna che – come ha sottolineato la Coldiretti – è fra i paesi che hanno subito di più i danni causati dalla siccità con la produzione di vino crollata a 35-37 milioni di ettolitri.
Caro-energia: una Spada di Damocle sul settore vitivinicolo
Sull’export agroalimentare nazionale, sempre secondo i dati della Coldiretti, che potrebbe raggiungere quest’anno gli 8 miliardi, sono però gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Nei vigneti si registrano infatti rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio.
Una bottiglia di vetro – ha spiegato la Coldiretti – costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% mentre, secondo l’analisi Coldiretti, per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%,
Criticità anche per le aziende vitivinicole che intendono, per le loro cantine, acquistare macchinari, soprattutto in acciaio. Anche il trasporto su gomma è aumentato del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – il problema legato ai costi di container e noli marittimi, aumenti dal 400% al 1000%.
A rischio, secondo la ricerca condotta da Coldiretti, l’intero sistema che a partire dalla vendemmia offre lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale.
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