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Emergenza braccianti agricoli

Emergenza braccianti agricoli

L’emergenza braccianti agricoli ed il lavoro nell’agricoltura diventano sempre più centrali.

In piena primavera, quindi in uno dei momenti più intensi dell’anno, si sta prospettando una crisi significativa. Una crisi che riguarda un settore di importanza primaria.

Vi avevamo già parlato delle preoccupazioni dei nostri piccoli produttori in merito, ma ad oggi si definisce come uno dei temi caldi sui tavoli del Governo.

In settimana è intervenuta la ministra Teresa Bellanova, che ha riferito in Senato sull’attuale situazione.

Emergenza braccianti agricoli

Uno dei problemi emersi sin dallo scorso marzo riguarda i lavoratori stagionali provenienti dall’area comunitaria e non.

Come ha affermato la ministra Bellanova “nel nostro settore agricolo trovano occupazione 346 mila lavoratrici e lavoratori di ben 155 paesi diversi, con 30 milioni di giornate lavorative rappresentanti il 26,6% del lavoro necessario nelle campagne italiane”.

Il rischio di far marcire la frutta e la verdura nei campi è alto. Secondo la Coldiretti, il raccolto interessato sarebbe pari al 40%, mentre già si assiste alla perdita di molte primizie.

Rilancio e tutela del lavoro

Da parte degli addetti al settore si chiedono strumenti governativi utili per agevolare assunzioni come affermato dal Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Allo stesso tempo, crescono le campagna e le petizioni per tutelare i braccianti.

Un quadro complesso che fa comprende la necessità di salvaguardare la buona tenuta del settore.

Come afferma Matteo Ansanelli, Segretario nazionale di AGIA, la crisi sanitaria ci ha posto due riflessioni. La prima è che l’agricoltura rimane un settore necessario, la seconda è che le aree rurali costituiscono una realtà in cui il distanziamento sociale è garantito.

Il modello di Coltivatori

Coltivatori di Emozioni supporta sin dalla sua origine l’occupazione in ambito agricolo. Per questo motivo pone il recupero delle aree rurali come obiettivo primario.

Partendo dalle adozioni non solo è possibile fornire prodotti unici e di alta qualità, ma anche si generano ore lavorative. Tali ore vengono usate dai piccoli coltivatori per completare tutte le fasi di lavorazione, trasformazione e confezionamento.

Attraverso il sostegno del lavoro siamo attivamente coinvolti nel recupero di queste aree e nel rilancio di tutte le sue opportunità.

Oggi questi temi stanno diventando un punto centrale nella ripartenza dell’economia nazionale e l’agricoltura si prospetta come una delle sfide più concrete. Necessaria ed incoraggiante.

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