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Intervista al prof. Lenoci: ripartire con la sostenibilità e la CSR al centro dell’impresa

Intervista al prof. Lenoci: ripartire con la sostenibilità e la CSR al centro dell’impresa

Adottare un agricoltore di Coltivatori di Emozioni diventa un’opportunità. 

Reputazione aziendale e bilancio di sostenibilità.

Coltivatori di Emozioni, intervista al prof. Francesco Lenoci, docente di “Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda” nell’innovativo Corso di Laurea Blended “Direzione e Consulenza Aziendale – DECA” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano.

Lenoci è autore di 35 monografie su temi di bilancio, finanza e revisione e di numerosi articoli apparsi sulle più importanti testate economiche e finanziarie.

Al prof. Lenoci sarà conferito il Premio Internazionale “Città del Galateo – Antonio De Ferraris”, per la precisione del Premio d’Eccellenza per lo Sviluppo Sostenibile. La cerimonia di assegnazione del premio si svolgerà a Roma, presso la Sede della “Società Dante Alighieri” il 14 ottobre 2021.

Cos’è il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è il bilancio che certifica un percorso di comunicazione sugli impegni presi dall’impresa nell’ambito della Responsabilità d’Impresa – o Corporate Social Responsibility (CSR)

Perché per un’azienda è importante redigere il bilancio di sostenibilità?

Per la risposta ricorro all’esempio fornito da un’azienda (Gruppo Andriani ndr):

Lo spirito che contraddistingue il Gruppo Andriani è riassunto in queste semplici parole “We think positive and we make good innovation”.

Il Gruppo Andriani considera il suo principale vantaggio competitivo l’innovazione:

innovazione intesa come modo di pensare, di fare, di comunicare;
innovazione intesa a 360° che parte dal prodotto e dai processi produttivi
pensiero innovativo che aiuta a vivere bene e a lasciare terreno fertile per le generazioni future.

Le aziende in generale, ed in particolare le aziende dell’agro-alimentare Italiano, redigono i bilanci di sostenibilità?

Non ancora abbastanza, ma alcuni settori iniziano a posizionarsi bene, come ad esempio il settore vitivinicolo.
La tutela dell’ambiente e della sua biodiversità attraverso l’uso di pratiche sostenibili in vigneto e nella gestione della

cantina sono diventati elementi imprescindibili per un numero sempre crescente di aziende vitivinicole.

Tante aziende hanno adottato un “Manuale di buone pratiche agricole” per la corretta implementazione di tutte le fasi della gestione vitivinicola in ottica ecosostenibile.

Molte aziende praticano una viticoltura di precisione, al fine di caratterizzare al meglio la variabilità dei vigneti, il vigore, la produzione e la qualità delle uve, elaborando poi un metodo di gestione sito specifico del vigneto, volto ad individuare ed aumentare la sanità, la quantità e qualità delle uve.

Parecchie aziende dedicano un’attenzione particolare all’efficientamento energetico, analizzando i consumi energetici, impostando obiettivi di miglioramento in termini di efficienza e impiegando energia da fonti rinnovabili.

Diverse aziende controllano la quantità di emissioni di gas ad effetto serra generate lungo la filiera interna di produzione del prodotto, misurando i consumi di gas, energia elettrica, macchine agricole, impianti di raffreddamento, dei trasporti di uve e vino.

Un numero sempre crescente di aziende vitivinicole controlla i consumi idrici in ingresso ed in uscita, tenendo sotto controllo la disponibilità di acqua e monitorando i parametri di scarico, nell’ottica di perseguire un consumo virtuoso.

Tante aziende hanno realizzato un impianto di depurazione per la raccolta delle acque di scarico, hanno implementato la fitodepurazione e destinano al riciclo una percentuale importante dei rifiuti prodotti.

Varie sperimentazioni e ricerche si stanno effettuando, oltre che sul contenitore del vino, anche su altri elementi del packaging, come l’etichetta e il tappo di sughero.

In generale, è molto alto l’interesse verso le tematiche ambientali, che producono praticamente sempre un impatto favorevole sull’opinione pubblica e sul consumatore.

Ovviamente, se si fanno delle scelte a favore dell’ambiente, è necessario comunicarle e valorizzarle agli occhi del consumatore.

Il bilancio di sostenibilità genera un rating positivo, oggi indispensabile alle aziende per accedere a finanziamenti. Quali sono le leve per accrescere la reputazione aziendale?

Per quanto concerne la valenza del bilancio di sostenibilità ai fini dell’ottenimento di un finanziamento, cito un recente caso che ha visto protagonisti Rigoni di Asiago e la più grande Banca Italiana.

Intesa Sanpaolo e Rigoni di Asiago hanno finalizzato un’operazione di finanziamento rivolta alla crescita sostenibile dell’azienda dell’Altopiano, da sempre impegnata nella riduzione dell’impatto della produzione sull’ambiente, nella tutela del territorio, nella coltivazione biologica e nel benessere delle persone.

Il finanziamento di Intesa Sanpaolo è pari a 2.850.000 euro.

Intesa Sanpaolo, parlando di questa operazione, ha sottolineato come sia fondamentale promuovere lo sviluppo di una economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle PMI, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida, denominati ESG. In questa ottica è stato lanciato un nuovo strumento di finanziamento a medio-lungo termine di Intesa Sanpaolo, denominato s-Loan, specificatamente disegnato per accompagnare gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa, valorizzando gli investimenti dedicati grazie anche alla individuazione di indicatori di performance ESG condivisi.

S-Loan sostiene le esigenze di medio-lungo termine delle PMI, con condizioni dedicate agevolate, grazie alle riduzioni di tasso che saranno riconosciute al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG. Per ogni anno in cui l’impegno sarà rispettato sarà riconosciuto uno sconto sul finanziamento al fine di premiare i risultati conseguiti. S-Loan è un finanziamento che premia i comportamenti virtuosi in ambito sostenibilità.

Riporto quanto detto dal direttore regionale Intesa Sanpaolo, Simonato:“La capacità delle imprese di comprendere e governare il proprio impatto in termini ambientali, di governance e sociali, è centrale per proiettarle in un mercato sempre più competitivo anche sul tema della sostenibilità – ha sottolineato Renzo Simonato – Affiancare le imprese che investono nella crescita sostenibile e nei criteri ESG è per noi una soddisfazione ma anche una responsabilità, che ci permette di essere parte attiva nella creazione di valore collettivo.”

Da esperto economista e accademico, quale suggerimento si sente di dare alle aziende oggi?

Se è vero che, fino a pochi anni fa, assimilando un’impresa ad un albero, si guardava alla sua parte visibile sopra il terreno (tronco, foglie e frutti), è altrettanto vero che oggi tale situazione è completamente mutata, in quanto la parte visibile degli alberi risulta essere spoglia e non più in grado di dimostrare la capacità di crescita delle imprese.

Si rende quindi necessario, rovesciando l’immagine dell’albero, focalizzare l’attenzione sulle sue radici attraverso la definizione di un nuovo strumento di Reporting, capace di rappresentare in modo più soddisfacente ed esaustivo le varie dimensioni dei risultati d’impresa. Capace, in altri termini, di fornire una più ampia piattaforma di informazioni non finanziarie, con indicazioni più pregnanti sui value driver aziendali e sulle future performance finanziarie e competitive dell’impresa.

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